18 aprile 2012

Rapporto ENEA “Energia e Ambiente”



Continua a crescere la domanda di energia primaria, in Italia come nel resto del mondo. A fotografare il quadro delle dinamiche in atto nel contesto del sistema energetico internazionale e nazionale è l’Enea che ha presentato oggi alla Camera dei Deputati l’annualeRapporto Energia e Ambiente. L’agenzia ha analizzato gli scenari relativi alla domanda e ai prezzi dell’energia, agli obiettivi a lungo termine e la road map 2050, studiando anche l’andamento dei negoziati sul clima, il mercato delle emissioni, la fiscalità energetica e la carbon tax. Il rapporto mette così in evidenza un panorama in evoluzione. Cambia infatti il fabbisogno dell’energia primaria e il mix di fonti nella generazione elettrica così come è in pieno mutamento lo sviluppo della domanda di energia negli usi finali, le politiche per la mitigazione delle emissioni di gas serra e il ruolo dell’efficienza energetica nella riduzione delle emissioni.
Riflettori puntati sul Belpaese
Per l’Italia, uno dei paesi che ha maggiormente fatto ricorso a politiche di incentivi per lo sviluppo delle rinnovabili (“seppure in maniera contraddittoria”, precisa l’Agenzia), l’Enea riporta tre possibili scenari che hanno come base la situazione energetica nazionale di due anni fa. A fine 2010, nel dettaglio, la domanda di energia primaria ha invertito la propria tendenza, rivelando una crescita annuale del 4,1%, in parte influenzata dalla lieve ripresa economica (1,3%); altro dato caratterizzante, la decrescita del ricorso al petrolio a vantaggio del gas e il significativo aumento delle fonti rinnovabili. Tuttavia, sottolinea l’Agenzia, “la crescita del fotovoltaico ha causato un peggioramento del deficit commerciale delle tecnologie per le rinnovabili, con un aumento delle importazioni. Ciò è dovuto al fatto che non c’è stato sufficiente impegno nella ricerca del settore e nella capacità di stimolare nuove filiere industriali, diversamente da quanto è accaduto in altri paesi europei”.
Per quest’Italia, oggi più vicina agli obiettivi Kyoto anche grazie alla crisi economica, si prospettano tre ipotetici futuri:
Scenario di Riferimento (assume il quadro delle politiche e misure in vigore al dicembre 2009 e descrive l’evoluzione del sistema in linea con il trend attuale): in assenza di politiche e misure, le emissioni riprendono ad aumentare già nel breve periodo non consentendo di raggiungere gli obiettivi di riduzione previsti al 2020.
Scenario a Politiche Correnti (descrive gli effetti delle politiche energetiche in atto): si assiste ad una riduzione della domanda e ad una conseguente riduzione delle emissioni serra come da target comunitari, grazie all’azione congiunta delle misure per l’efficienza energetica e per la diffusione delle tecnologie verdi.
Scenario Roadmap (indica lo sforzo aggiuntivo necessario per ridurre le emissioni serra in linea con la Roadmap 2050 dall’UE): ipotizza un’accelerazione più spinta delle tecnologie per l’efficienza energetica, per le rinnovabili e per la cattura e confinamento della CO2 sia nel settore elettrico che industriale che consente di conseguire gli obiettivi di lungo periodo.

“Da questi scenari – ha commentato l’IngGiovanni Lelli, Commissario dell’ENEA – emerge l’esigenza prioritaria di ridurre la dipendenza energetica dall’estero effettuando scelte strategiche nel settore energetico orientate alla green economy, che richiedono un processo di trasformazione tecnologica, peraltro già in atto”. “E’ necessario – ha continuato Lelli – puntare sulla diversificazione delle fonti, su una maggiore diffusione delle rinnovabili, sul potenziamento delle infrastrutture e di un sistema di smart grids, sull’incentivazione dell’efficienza energetica e sul risparmio di energia nel settore residenziale e industriale”. La ricetta vincente dunque? Efficienza energetica, fonti rinnovabili e sviluppo dell’infrastruttura di distribuzione, elementi vincenti “per l’attuazione di un processo di decarbonizzione del sistema energetico ed economico.”

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