4 aprile 2012

Costi energetici: bolletta sempre più salata a causa del petrolio


(Rinnovabili.it) – Nonostante il consumo di combustibili fossili stia gradualmente diminuendo, i costi della bolletta energetica continuano a salire e a divenire sempre più insostenibili. A sottolineare quest’insolita situazione è il Presidente della Fondazione Sviluppo Sostenibile, Edo Ronchi, che, ripercorrendo quanto accaduto nel corso degli ultimi 10 anni, illustra nel dettaglio gli aumenti che ha subito la bolletta energetica. Si tratta di un aumento in cui, secondo Ronchi, hanno inciso più i combustibili fossili che le rinnovabili. Se nel 2000, infatti, i costi dei combustibili fossili ammontavano a 34,7 miliardi di euro (in valore reale 2011), nel 2011 la bolletta ha raggiunto i 58 miliardi di euro; un aumento avvenuto nonostante il consumo di petrolio, carbone e gas sia sceso dai 162,8 Mtep del 2000 ai 151 Mtep del 2011. Solamente tra il 2010 e il 2011 la bolletta è cresciuta di ben 8,3 miliardi di euro, passata infatti dai 49,7 miliardi di euro del 2010 ai 58 del 2011, a fronte di una diminuzione nel consumo da 155,2 Mtep del 2010 ai 151 del 2011.Ma l’Italia, ha precisato Ronchi “ha un interesse strategico di tipo economico, non solo ambientale, nel sostenere e promuovere lo sviluppo delle energie rinnovabili, quello di ridurre la bolletta delle importazioni di combustibili fossili, impedendo che cresca troppo, deprimendo la competitività della nostra economia”. Nonostante l’aumento dell’incentivo in bolletta per le rinnovabili elettriche sia stato, tra il 2010 e il 2011 il più alto in assoluto, si tratta di un incremento di gran lunga inferiore rispetto a quello che ha interessato i combustibili fossili. Guardare al futuro per Ronchi significa tenere presente che il petrolio continuerà a costare sempre di più, mentre i costi delle rinnovabili e degli incentivi continueranno a diminuire. 

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