19 aprile 2012

Il V Conto Energia in mano alle Regioni



Un vero e proprio “mercoledì da leoni” quello che ha portato le più importanti associazioni di categoria delle rinnovabili e dell’efficienza energetica ad organizzare, prima, la manifestazione “Salviamo il futuro delle rinnovabili” (che in mattinata ha mobilitato in Piazza Montecitorio oltre 1500 persone per chiedere una modifica del V Conto Energia e del nuovo Decreto Rinnovabili), e nel pomeriggio, il II incontro degli “Stati Generali delle fonti rinnovabili e dell’efficienza energetica” (il primo in programma il 2 aprile scorso). Ed è stato in particolare quest’ultimo appuntamento a dare l’incipit per un confronto serrato tra le rappresentanze di settore, i Ministeri di riferimento e le Regioni, sulle criticità individuate nei decreti alle rinnovabili elettriche e termiche e sul V Conto Energia Fotovoltaico. Tante le sigle coinvolte nella “riunione tecnica”: dall’Aper, al Comitato IFIAnevGifiAssosolareItabia Legambiente ed Ises Italia (solo per citarne alcune), tutte insieme per discutere e presentare proposte di modifica alle nuove misure di incentivazione che rischiano di affossare irrimediabilmente l’intero comparto delle energie rinnovabili.
Il problema però, è che il Governo sembra intenzionato ad andare avanti per la sua strada, stando anche a quanto dichiarato da Massimo Zanchini, vicepresidente di Legambiente: – “Questo pomeriggio ci siamo confrontati con Leonardo Senni (Capo del Dipartimento per l’energia del MSE), ma il suo intervento, è stato estremamente inadeguato rispetto alle domande e alle critiche che gli sono state poste riguardo ai decreti.” “Senni – prosegue Zanchini – è venuto qui da noi non apprezzando il metodo di discussione ‘assembleare’ della riunione e ribadendo la necessità di parlare con altre modalità di confronto di provvedimenti così importanti. Questo ovviamente ha fatto arrabbiare tutti i presenti in sala, che su quegli stessi decreti non sono mai stati in coinvolti in precedenza”.
Secondo Zanchini, oltre ad un problema di “approccio metodologico sbagliato” del MSE che ha determinato una scarsa volontà di dialogo con le associazioni di settore, persiste anche un problema di “merito” che riguarda la conoscenza errata delle informazioni riguardanti gli stessi decreti di incentivazione: “Senni ha dato l’impressione oggi, di non conoscere quanto era scritto nel testo del V Conto Energia visto che ha dato dei numeri assolutamente lontani dalla realtà negando ad esempio, che per gli incentivi al fotovoltaico per lo smaltimento dell’amianto ci fossero pesanti penalizzazioni. Mentre invece basta leggere i decreti per capire che ci sarà un taglio degli incentivi fino al 50% proprio in questo settore e che sarà penalizzato più di tutti gli altri.”
A questo punto, se il Governo continuerà a fare “orecchie da mercante” anche le associazioni giocheranno i loro assi nella manica: le Regioni. In vista della prossima Conferenza Stato-Regioni (in programma intorno al 24 maggio) per il passaggio formale dei nuovi decreti da attuare al livello locale, le associazioni potrebbero giocarsela bene, visti i contenuti “anti – incentivanti” che andranno sicuramente a penalizzare i territori. D’altronde non si potrà che arrivare ad uno scontro fondato proprio su una ridotta capacità di giudizio del Governo, preoccupato soltanto di far quadrare i propri conti, anziché avere una visione d’insieme che permetta un sano sviluppo (economico, ambientale ed occupazionale) delle energie rinnovabili.
Su questa linea di pensiero si è ritrovato infatti G.B. Zorzoli, presidente di Ises Italia che sottolinea la necessità di “dialogare con gli assessori regionali e fornire loro gli strumenti che gli consentiranno di sedersi durante la Conferenza Stato-Regioni ed avere le idee chiare su quali saranno i punti da cambiare nei decreti, non solo per il fotovoltaico ma anche per la generazione termica e l’efficienza energetica”. Intanto ha già cominciata a sbilanciarsi favorevolmente la Toscana, con il suo Assessore all’Ambiente Annarita Bramerini: “se il testo del decreto sulle rinnovabili rimarrà invariato, la Toscana darà parere negativo alla conferenza Stato-Regioni. Il nostro Paese rischia di perdere un settore produttivo sostenibile in grado di dare anche occupazione qualificata.

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