24 maggio 2012

Emissioni navali, un accordo provvisorio per i Ventisette



(Rinnovabili.it) – Il Comitato dei Rappresentanti Permanenti, l’organo UE composto dai capi o vice-capi delegazione degli stati membri, ha approvato ieri la proposta di compromesso raggiunta tra il Consiglio e il Parlamento europeo in merito alla nuova direttiva sulle emissioni navali. Nel dettaglio, il provvedimento, che andrebbe a modificare la direttiva 1999/32/CE, norma il tenore di zolfo dei combustibili marini a cui oggi è legata una considerevole percentuale dell’inquinamento del settore navale. Lo zolfo contenuto nelle miscele di carburante, infatti, bruciando rilascia anidride solforosa e particolato che danneggiano, oltre la salute umana, anche gli stessi ecosistemi marini, essendo tra i responsabili del processo di acidificazione delle acque.
Il testo della direttiva nella sua forma attuale è il risultato degli incontri informali del cosiddetto trilogo europeo, formato da Commissione, Europarlamento e Consiglio. E’ stato così concordato che i limiti per “quota sulfurea” dei combustibili per uso marittimo utilizzati nelle aree SECA (SOx Emission Control Area) siano dell’1% fino al 31 dicembre 2014 e dello 0,1% a decorrere dal 1° gennaio 2015Lo standard IMO dello 0,5% per i limiti di zolfo al di fuori delle aree SECA sarà invece obbligatorio nelle acque comunitarie entro il 2020. Gli Stati membri potranno provvedere a fornire gli aiuti necessari per supportare i nuovi costi di investimento.
Più che soddisfatto, il commissario europeo all’ambiente Janez Potočnik. “Sono lieto che la legislazione per ridurre lo zolfo e di conseguenza le emissioni secondarie delle navi possano ora godere del sostegno politico degli Stati membri. E’ un’ottima notizia per la nostra salute e l’ambiente, in particolare nei porti e nelle zone costiere [...] Senza questa direttiva, le emissioni del trasporto marittimo potrebbero superare entro il 2020 quelle provenienti da tutte le altre fonti terrestri. Mi congratulo con la Presidenza danese per l’eccellente lavoro svolto su questo problema”.

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