E’ stato presentato stamane il rapporto OIR-UniCredit “Il mercato mondiale delle rinnovabili”. L’OIR – Osservatorio internazionale sull’industria e la Finanzia delle Rinnovabili – analizza periodicamente le filiere produttive delle rinnovabili, sia italiane sia estere, dando un quadro completo di quelli che sono gli umori che regolano i comparti legati alle energie verdi.
Offrendo ai presenti una panoramica completa e dettagliata relativa alle strategie che regolano lo sviluppo delle rinnovabili, gli interventi dei rappresentanti di alcune delle maggiori società enenrgetiche europee, tra cui figurano Giuseppe Gatti (GDF Suez) e Paolo Grossi (RWE), hanno lasciato spazio alla descrizione dei piani di investimento, alle scelte orientate alla crescita internazionale e alle strategie verticali di espansione e di integrazione al fianco delle politiche commerciali green e dei progetti nei settori Ricerca&Sviluppo.
Un focus sulla situazione italiana e sulle strategie per la promozione e l’espansione delle filiere made in Italy nel mondo sono invece state oggetto dei dibattiti pomeridiani. In queste ore è stato infatti possibile ascoltare le esperienze di aziende virtuose che basando le proprie attività sulle rinnovabili con un occhio alla green economy hanno ottenuto crescita e stabilità anche in un periodo di crisi. A tal proposito è da sottolineare l’impegno del Minambiente che in collaborazione con CDP (Cassa Depositi e Prestiti), Ministero dello Sviluppo Economico, AEEG e SACE sta formando una rete di supporto dedicata alle aziende che stanno puntando sul green future investendo anche nei mercati oltre confine.
UNA VISIONE D’INSIEME quella tracciata dagli esperti che sono intervenuti alla presentazione del rapporto per evidenziare come l’eolico e il fotovoltaico, che in molte aree del pianeta hanno ormai raggiunto la grid parity, siano effettivamente mercati in trasformazione, competitivi con le fonti energetiche fossili in diversi paesi tra cui Spagna a Brasile. Stabili i mercati delle green energy in Europa e nel nord America, con una quota sempre maggiore di investimenti che si va concentrando nei mercati dei paesi in via di sviluppo: in Asia ad esempio gli impieghi sono passati da 20 miliardi di dollari calcolati per il 2007 a 80 mln nel 2011, ovvero il 33% del totale mondiale degli investimenti.
LE FER NEL MONDO E mentre le 15 maggiori imprese energetiche europee hanno in programma l’istallazione di almeno 100mila MW di potenza rinnovabile tra le tecnologie per lo sfruttamento delle fonti energetiche alternative alle fossili l’eolico onshore si classifica in cima alla liste dei preferiti dalle aziende con una pianificazione che conta 65 GW. A seguire l’eolico offshore, con un programma che prevede la costruzione di 17 nuovi GW di potenza. Al di fuori dell’Europa, soprattutto in Brasile e Turchia, si punta invece soprattutto sull’idroelettrico, che vanta una pianficazione da 16 GW anche se nel complesso è l’Europa a vantare il volume maggiore di investimenti nei settori delle energie verdi anche se stanno acquistando sempre maggiore importanza i mercati di Stati Uniti e America Latina.
Me le rinnovabili non sono considerate dall’industria solo come un mezzo per la produzione di energia a basso impatto ambientale. Sono sempre di più le realtà che si interessano delle FER come volano di marketing, utile per l’acquisizione di nuovi portafogli clienti, sensibili oggi più che mai al rapporto che lega il settore energetico green alla tutela ambientale.
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